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EX?

Mostra fotografica di Raffaele Salvati

A cura di Loredana De Pace


EX? di Raffaele Salvati curatela di Loredana De Pace

Gli scatti di EX? sono stati realizzati all’interno di stabilimenti industriali nel 2016. Siti di industrie italiane. Industrie che hanno subito per quasi un decennio una profonda crisi causata da “congiunture internazionali”. Industrie che hanno dovuto modificare, ridurre o persino terminare le loro attività produttive e con esse gli uomini, il cuore di queste industrie.


EX? di Raffaele Salvati curatela di Loredana De Pace

Uomini che hanno dovuto modificare il loro modo di lavorare, uomini sottoposti a ritmi di lavoro al limite del sopportabile per far fronte alle sempre più pressanti esigenze produttive, uomini che il lavoro lo hanno perso.


La figura umana in questi scatti è volutamente sempre assente. Lo stabilimento industriale è fermo o è ancora in produzione? Gli uomini che lo gestivano sono ancora lì o sono altrove?

EX! oppure EX?


Il Capolinea è realmente un punto di arrivo o forse è un inaspettato punto di partenza verso qualcosa di diverso, di nuovo e perché no, di migliore?


Raffaele Salvati: un modo di vedere

Il “fotoamautore” – come gli piace definirsi – Raffaele Salvati è un cultore dell’immagine fotografica che fino a qualche anno fa ha praticato in silenzio la sua passione, fotografando ma mai esponendo i suoi lavori. La prima collettiva infatti risale al mese di ottobre del 2016 a Taranto, sua città natale, mentre la prima personale in assoluto risale solamente all’anno scorso.


Raffaele Salvati (Taranto, 1973), è un ingegnere chimico di professione, è fotografo per passione e istinto, attualmente vive e lavora a Monza per un multinazionale specializzata nel trattamento delle acque. Il suo percorso professionale ha reso possibile la frequentazione di aree industriali difficilmente accessibili. Tale assiduità gli ha dato modo di coltivare il suo innato senso dell’osservazione e di interiorizzare le forme geometriche e strutturali, materiche e a tratti becheriane viste e vissute per anni, dai lunghi viaggi in auto per raggiungere gli stabilimenti dei suoi clienti alle stesse strutture industriali, fino a quando ha sentito il bisogno di tradurre questa sua conoscenza in fotografia, servendosi dell’unico strumento utilizzabile in questi contesti: lo smartphone.



LA VICENDA

Problem solver per natura, il suo acume professionale si è pian piano spostato in ambito fotografico dando origine a una serie di progetti di ottimo livello interpretativo. Nel suo più recente progetto che ha intitolato EX? Salvati affronta il tema del capolinea da diversi punti di vista. Le foto infatti sono scattate all’interno di alcune aree industriali nelle quali l’autore ha lavorato per dodici anni senza mai scattare una fotografia. Nel mese di settembre 2016, dopo aver immagazzinato scene, situazioni, forme, dopo aver ampiamente vissuto questi luoghi da un punto di vista prettamente lavorativo, Raffaele ha voluto fotografare elementi portanti e dettagli di queste aree EX industriali? Non è dato saperlo. Per precisa volontà dell’autore infatti non sono presenti esseri umani, né dalle immagini risulta chiaro se queste realtà industriali siano ancora attive o dismesse. Insomma, queste strutture sono al capolinea oppure ancora no?


Con il suo smartphone – unico strumento che aveva modo di adoperare in quelle aree – e nel giro di due giorni, Salvati ha realizzato il suo progetto postproducendo gli scatti sempre col dispositivo mobile, subito dopo averle realizzate.


EX? di Raffaele Salvati curatela di Loredana De Pace

CAMBIAMENTI

La ricerca EX? rappresenta anche il punto d’arrivo di un lungo percorso lavorativo dell’autore, cominciato dodici anni prima ed evoluto poco dopo aver realizzato il progetto fotografico EX? Infatti le foto sono state scattate due mesi prima di un importante cambiamento nella vita lavorativa di questo ingegnere prestato alla fotografia, ossia il trasferimento a 1000km di distanza da quei luoghi. Quella occasione, quei due giorni di scatti quindi sono l’unica testimonianza visiva della sua esperienza professionale in quelle strutture e rappresentano la conclusione di un processo di lavoro e, per estensione la riflessione sulla condizione lavorativa precaria e affannata nella quale molti lavoratori, a tutti i livelli, vivono in Italia in questo difficile periodo storico.


“Con gli scatti di Salvati siamo di fronte a una realtà sottile che argomenta i processi industriali appartenenti a una continuità di sviluppo non garantito. Quand’anche gli effetti irrisolti si stagliano in un labirinto di sistemi industriali compositi, si desumono argomentazioni iconiche organiche dalle quali traspare un senso di armonie e di equilibri non collaudati, ma certamente esistenti”, commenta il fotografo Carlo Picone, organizzatore della mostra dell’autore che è stata ospitata nella città di Priverno (Latina), presso i Portici Comunali nel 2019, presso FotoArte (2018), il festival tarantino dedicato alla fotografia, nella Reggia di Colorno, in occasione del festival ColornoPhotoLife (2017) e più recentemente, in Spagna, a Calella, per il Festimatge (2021).


L’autore, acuto osservatore delle forme geometriche, sempre a caccia di simbiosi visive e

architettoniche, associa a ogni suo scatto, contenuti e ragionamenti che arricchiscono il

primo livello di lettura dell’immagine con significati più ampi e riflessioni universali sulla

condizione dell’uomo calato nella società attuale.


Per informazioni sull’autore scrivi a loredanadepace@gmail.com


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